L'Artista, eroe platonico.
L'artista, non solo una persona di talento, capace di realizzare belle opere d'arte, ma un simbolo. L'artista è l'araldo della forza creativa dell'universo, colui che tramite la sua Opera si manifesta, e manifesta l'energia creativa di tutte le cose. È l'eroe che ha il dovere di restituire alla gente l'anima che gli è stata portata via dalla società, dai fenomeni di consumo, dal lavoro, e dalle noie quotidiane.
James Sant, 1820-1916
Infatti questo è lo scopo ultimo dell'Opera d'Arte e dell'Artista: stupire, meravigliare, far dimenticare all'osservatore i dolori dell'esistenza. Questo è ciò che accade quando si visita una mostra: veniamo obliati e, come in una meditazione, si annulla il pensiero. Nelle forme, nella forza del colore e nelle immagini veniamo rapiti dalla bellezza. E cos'è questa bellezza se non altro la meraviglia per la forza, per l'energia che ha condotto all'opera? Lo stupore per il miracolo naturale che conduce alla creazione: nel microcosmo della creazione artistica umana, e nel macrocosmo nelle cose dell'universo. Inconsapevole del proprio scopo l'artista in genere crea per suo diletto, per la passione come fine, ma quest'altro, è invece, il suo supremo fine: regalare un momento d'oblio.
Accompagnare lo spettatore, per utilizzare le parole di un esteta, quale Angelo Conti, alla Beata Riva, alla fonte del fiume Lète, il fiume della dimenticanza.
La biga alata - Nel Fedro di Platone l'anima viene paragonata a una Biga Alata
Ogni artista è poi portavoce di un'idea che come un Daimon, un genio, lo guida e lo conduce alla sua espressione.
Quando l'artista si avvicina all'Idea ecco allora che la sua opera diventa quanto più sublime. Ogni creativo trasferisce nell'opera un concetto che gli è spesso occultato, e che inconsciamente sente il bisogno di esprimere poiché ne viene dominato: il dolore, la passione, l'angoscia, la purezza, l'eros e così via. Quando l'artista riesce ad esprimere questa idea alla perfezione allora diventa un creativo senza tempo, che non può essere comparato né con i contemporanei né con gli artisti che lo hanno preceduto nella storia. Diventa una sorta di numero primo. Diventa uno con l'idea. Platonicamente parlando, la sua anima (la biga alata) si ricorda della bellezza della visione dell'Idea che ebbe la fortuna di contemplare nell'Iperuranio, nell'oltracielo, e così al servizio di essa, e quindi della natura, che al suo contrario è limitata in questa espressione, rende viva nell'arte l'idea perfetta; appunto che sia l'idea dell'amore, dell'eros, della forza, della maternità ecc.
Spesso infatti quando ci si trova davanti a un'Opera d'Arte si viene pervasi da una sensazione, che non sempre vuole essere "bella". Ecco allora che l'artista è riuscito nell'intento, ovvero nell'espressione dell'idea. Ed in questo sta la bellezza. Non stupiamoci se alcune opere ci incutono paura, ansia, disagio, vergogna, poiché ogni artista riesce in ciò che il suo genio vuole che venga raccontato. Quando un artista ci colpisce, insomma, lo scopo dell'Arte è stato raggiunto. Abbiamo abbandonato per un momento le nostre preoccupazioni e abbiamo vissuto un'esperienza interattiva nel qui e ora, vivendo il momento. L'anima ritorna quindi a se stessa, si desta e si ritorna alla vera Vita. Questo è lo scopo dell'Arte, in quanto vita, e del suo strumento: l'Artista.
Fabiano Rastelli, Il Blog del Gabinetto Sperelli
"L'Arte è la Voce per mezzo della quale la natura pronunzia le sue parole."
Angelo Conti, La beata riva
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